Oggi il concetto stesso di “zoo” provoca immediate reazioni in gran parte della gente, spesso contrastanti ed opposte. Per alcuni, gli zoo andrebbero aboliti tout-court, rappresentando a loro parere terrificanti prigioni per poveri condannati all’ergastolo; per molti altri essi rappresentano invece un luogo ameno per trascorrere una lieta giornata con la famiglia, piacevole principalmente per i bambini; altri ancora non nascondono infine il genuino piacere di visitare uno zoo ben realizzato, dove ammettono di imparare molto dalla lettura dei pannelli descrittivi, dalla stessa vista degli animali, dai loro versi, dai loro odori……
A nessun individuo, comunque, lo zoo rimane indifferente; nel bene o nel male, esso comporta forti emozioni, a volte razionali, spesso semplicemente istintive.
La categoria dei “fondamentalisti”, che non ammette spesso alcuna replica, asserisce che sia totalmente gratuito e sempre ingiustificabile privare qualsiasi essere vivente della propria “libertà”. Questa visione romantica e forse un po’ superficiale, se pure scaturita dal cuore, mal si addice però alla realtà delle cose, specialmente in considerazione del fatto che oramai almeno il 90% degli animali degli zoo proviene da nascite in cattività (al contrario di quanto effettivamente avveniva fino a pochi decenni fa, quando gli animali venivano catturati in natura e spesso non sopravvivevano allo stress, al trasporto ed alle nuove condizioni di vita!). Inoltre, qualsiasi esemplare in natura non è mai realmente “libero” ma anche nel proprio habitat è “prigioniero” di schemi gerarchici intraspecifici, di patologie incurabili, di decessi violenti ed atroci, di stress legato alla presenza costante dei predatori o alla ricerca di acqua e cibo, ecc.
Stiamo forse asserendo che la cattività sia in fondo migliore dell’esistenza in natura? ASSOLUTAMENTE NO, ogni specie, ed ogni esemplare di quella stessa specie, si è evoluto per quel determinato ambiente e nessuna opzione alternativa può mai essere preferibile all’originale! Ed allora, dove sta la soluzione? Qual è la risposta al dilemma “cattività si/cattività no”? E gli zoo hanno ragione di esistere? Come sempre accade, la soluzione sta nel mezzo e dovrebbe riassumere in definitiva tutto quanto verrà esposto nel capitolo successivo, dove si tenta di dare la definizione di “zoo ideale”.
FABIO A. RAUSA